Signore, ti prego per la mia Italia!

          

 

      In questi giorni prego ed ho celebrato la S. Messa per l’Italia e la stabilità del governo italiano. Come sacerdote non posso fare altro per aiutare il mio paese in una delle situazioni più gravi di pericolo che negli ultimi tempi stiamo correndo. Il Presidente Napolitano l‘ha detto e ripetuto più volte: l’Italia ha bisogno di stabilità di governo per salvare la nostra moneta dagli speculatori internazionali e non rischiare di fare la fine di Grecia, Irlanda, Portogallo e forse, speriamo di no, della Spagna. Se l’Italia ha bisogno di stabilità politica, noi preti non possiamo fare altro che pregare e far pregare i  fedeli per questo scopo.

    Superfluo dire che per me questa non è una “scelta politica” per una parte piuttosto che l’altra; è una “scelta di amore all’Italia” perchè in questo momento, se ci vuole stabilità e governabilità, non c’è altra soluzione che evitare le elezioni in primavera (con mesi di contrasti violenti, battaglie mediatiche e televisive, proteste, manifestazioni e scioperi, accuse e contro-accuse) e quindi augurarci che il governo attuale continui e possa governare (perchè un altro governo significa passare per le elezioni!). Per questo abbiamo il dovere di pregare. Le nostre scelte politiche personali le faremo valere quando ci sarà l’opportunità di votare per le elezioni politiche. Adesso nel frastuono generale di queste giornate così violente e confusionarie, ci raccomandiamo al Signore con la preghiera.

     Abbiamo pregato e preghiamo per la pace in Iraq e in Afghanistan, in Tunisia ed Egitto e in tante altre nazioni, perché non dovremmo pregare per la pace nella nostra cara Italia? Signore, aiuta il popolo italiano a non precipitare nel baratro, dove non ci sono né vinti né vincitori, ma tutti sconfitti.                         

                                                                                 Piero Gheddo