Non si può più tacere. Troppe notizie giungono da ogni parte del mondo islamico e sono tutte dello stesso segno: gli estremisti islamici (salafiti) sono all’attacco dei cristiani. Un italiano, tornato in questi giorni dalle Filippine, mi dice che nella grande isola di Mindanao centinaia di estremisti sono giunti nella notte dall’interno del territorio e da isole minori e hanno attaccato un quartiere periferico della città di Zamboanga, saccheggiando e bruciando case e capanne. Si sono ritirati portando via decine di ostaggi e lasciando sul terreno morti e feriti. L’italiano dice che uccisioni o rapimenti mirati sono frequenti ma forse è la prima volta che succede un attacco così massiccio ai cristiani. Nella regione s’è sparso il terrore per nuovi assalti e niente sarà più come prima. Il governo manderà l’esercito e si prevedono nuovi scontri, vendette, distruzioni. Chi può scappa in altre regioni del paese, la vita della gente e l’economia sono bloccate. Dai paesi del Golfo Arabo giungono copiosi finanziamenti agli ulama di moschee e scuole coraniche affinchè educhino i giovani alla lotta e al “martirio per l’islam” contro lo Stato cristiano, al quale i salafiti chiedono una regione autonoma per la minoranza islamica dell’isola di Mindanao, che si unirebbe alla Malesia e al vicino Borneo malese, per formare un unico Stato islamico.
Qual è il vero islam?
Questa una delle notizie che non giungono alla ribalta dell’informazione internazionale, ma non è la sola. Il Bangladesh è sempre stato un paese e un popolo di islam moderato, ancor oggi ammette missionari e suore stranieri; ma negli ultimi anni i numerosi movimenti e gruppi islamisti hanno infiammato il popolo, chiedono che il governo dichiari la “Sharia” (legge coranica) legge dello Stato e bloccano il paese per giorni con continui scioperi e manifestazioni che si risolvono spesso in violenze gratuite (chi viaggia o lavora viene fermato, battuto, a volte accoltellato o ucciso). Le piccole minoranze cristiane, indù e buddiste sono sotto pressione e subiscono ogni giorno condanne pretestuose, ingiustizie, violenze. Si teme che il Bangladesh, in occasione delle prossime elezioni politiche, volga al peggio. Il Centrafrica è “uno degli Stati più destabilizzati del continente”, a causa delle bande armate di islamici venuti dall’esterno (Nigeria, Ciad, Niger, Sudan), che hanno preso il potere nella capitale Bangui, scalzando il Presidente Bozizé. Come denunzia “Mondo e Missione” (ottobre 2013), “durante l’offensiva delle forze di Seleka (così si chiamano gli islamisti al potere), ospedali e centri sanitari sono stati saccheggiati e il personale medico è fuggito. La situazione sanitaria è drammatica”. Un pastore protestante dichiara: “ I cristiani sono presi di mira dai militari islamici: vengono legati, picchiati e costretti a consegnare i soldi per salvarsi la vita… I ribelli di Seleka devastano e saccheggiano luoghi di culto, uccidono e costringono alla fuga centinaia di migliaia di persone, prendendo di mira specialmente i cristiani”. Quattro diocesi del Centrafrica sono state pesantemente saccheggiate, almeno metà dei beni della Chiesa sono stati distrutti o portati via. Mons. Juan José Aguirre, vescovo di Bangassou, afferma: “La gente scappa ovunque, i civili vengono uccisi e le ragazzine violentate. In diocesi hanno rubato tutto quel che potevano: auto, moto, persino frigoriferi, televisori, coperte. Hanno distrutto tutto, dai centri scolastici ai servizi di pediatria”.
Un rapporto della diocesi di Bohong denunzia: “A Bohong non è stata risparmiata nessuna capanna appartenente agli abitanti non musulmani, da parte dei militari di Seleka venuti dall’estero. In tutta la città, esclusa la parte musulmana, la stessa scena: case senza tetto, muri anneriti e vuoti….”. Superfluo ricordare cosa succede in altri paesi dell’Africa nera. Il grande Nord del Mali è praticamente governato dalle bande islamiste, il Sud si è salvato solo per l’intervento delle forze speciali francesi. In Nigeria i frequenti assalti di Boko Aram a chiese e istituzioni cristiane rivelano il piano di scacciare i non musulmani da tutti gli Stati del Nord. Nel solo mese di settembre 2013 le vittime cristiane di queste violenze sono state circa 500!
L’Occidente si illude dicendo: “Ma questo non è il vero islam”. Ma qual è il vero islam? In verità, dato che i terroristi e i salafiti stessi si dichiarano islamici e che agiscono in favore dell’islam, giunge alla ribalta solo l’islam violento. So bene che la maggioranza dei credenti in Allah e Corano sono persone pacifiche che aspirano solo a vivere in pace e in libertà. Ho visitato tutti i paesi islamici dall’Indonesia al Marocco, dalla Somalia al Senegal, dal Mozambico all’Egitto e alla Turchia, e l’ho sempre sentito ripetere da cristiani e anche da missionari, suore, sacerdoti e vescovi locali. Ma allora è lecito chiedersi: perché queste masse umane di moderati non protestano mai; perchè non nascono associazioni e gruppi musulmani per condannare le violenze dei salafiti e il “martirio per l’islam” dei kamikaze terroristi? Nella nostra Italia ci sono dai due ai tre milioni di musulmani, i cui diritti alla libertà religiosa sono riconosciuti. Perchè non protestano mai contro queste violenze sistematiche compiute dai loro correligionari? Queste domande non sono offensive. Desidero solo evitare che anche in Italia si pensi quello che ha dichiarato a “Tempi.it” Domenico Quirico, inviato e “La Stampa” in Siria e per mesi prigioniero dei guerriglieri islamici: “Noi non vogliamo capire che l’islam moderato non esiste, che la Primavera araba è finita e che la sua nuova fase consiste nel progetto islamista e jihadista di costruire il Grande Califfato islamico. Un progetto politico preciso che ha armi, eserciti, soldi e che si sta realizzando a partire dalla Siria”. Noi credenti in Cristo e nella Chiesa cattolica continuiamo nella preghiera, nel dialogo, nell’accoglienza e solidarietà verso i musulmani bisognosi, ma certe domande è bene che ce le poniamo e le discutiamo.
Silenzio assordante della nostra gerachia;non c’è traccia nelle omelie domenicali di tutto ciò.Ma quello che più mi sgomenta è il silenzio del Papa in tutto ciò.I quasi cento cristiani bruciati a Peshawar non meritano la stessa attenzione riservata ai naufraghi di Lampedusa?
” noi… non vogliamo capire….. ” Bisognerebbe specificare cosa si intende con NOI.
Noi Italiani ? noi europei ? noi occidentali ? In tutti e tre questi casi parliamo di gente che non ha più un comune sentire che ha perso la memoria , o meglio ha rinnegato le sue origini . Se andassimo , anche se non per scelta ma per necessità, al muro contro muro con l’islam non vedo all’orizzonte un’altra vittoria di Lepanto e nemmeno la liberazione di Vienna …. ora come ora ..
Ne riparleremo …. forse… quando brucerà Parigi ( vedi le profezie di La Salette ) e/o qualche nostra città , che Dio Non voglia …
Siamo diventati ciechi , smidollati o peggio chiudiamo gli occhi per non vedere il presente e vivere alla giornata . Non resta che aspettare le conseguenza che non si faranno attendere anche qui , sopratutto qui .
Intanto qui ci si preoccupa di chiamare papá e mamma ‘genitore 1 e 2’.
Preghiamo per i nostri fratelli, perché il sangue dei martiri faccia rinascere nuova vita e nuove coscienze anche qui da noi.
Caro amico,
anche i giornali italiani sono prudentissimi sull’islam. Io ho voluto solo ricordare notizie che in Italia non le ha ancora pubblicate quasi nessuno, se non la nostra rivista missionaria “Mondo e Missione” (la situazione in Centroafrica) e qualche Blog di padre Cagnasso su questo stesso sito “Missionline”. Ogni intervento esterno militare o minaccioso all’interno dell’islam si è dimostrato in Afghanistan, Libia, Siria (armi ai ribelli), Somalia, del tutto negativo. Quel che possiamo fare, secondo me, oltre come ho già detto con la preghiera, la solidarietà, il dialogo cordiale, è di invitare i musulmani in Occidente e in Italia a farsi sentire, protestare, scrivere ai loro governi, ecc. Solo una presa di coscienza dei giovani islamici potrà cambiare la situazione di un’ideologia rimasta bloccata da secoli (la violenza sull’uomo, la guerra per Dio, il martirio per l’islam dei kamikaze!). Quindi penso che si debba parlare di questo, scrivere. Grazie, suo padre Piero Gheddo
L’Islam è un mistero nel mistero dell’anticristo incarnato ed operante nella storia di centinaia di milioni uomini decisi, bene indottrinati e biologicamente espansivi. L’Occidente ormai è un vecchi corpo in difacimento morale,civile e religioso… liq
Caro don Piero,
è vero che nel mondo musulmano c’è del fanatismo, ma ci sono anche persone che non esitano a rischiare la propria vita per la pace, pur avendo ricevuto terribili torti.
Se non lo avessi già letto, ti raccomando la lettura del libro “Non odierò” del medico palestinese musulmano Izzeldin Abuelaish. Se invece lo avessi già letto, o dopo averlo letto, penso che il dottor Abuelaish meriterebbe proprio un blog tutto per lui.
Questa persona, che ha perso tre figlie nell’attacco israeliano a Gaza e malgrado ciò continua a rifiutare l’odio, e che è stato proposto al Nobel per la pace, sostiene che la maggior parte delle persone nel mondo arabo musulmano sono come lui, cioè odiano la violenza e desiderano la pace.
Un cordiale saluto dal tuo “follower”
Mario Molinari