Leggere la storia con gli occhi di Dio

Ottobre, il mese della Giornata missionaria mondiale (domenica, 18 ottobre)

In questi giorni sto correggendo le bozze del volume “Missione Bengala – I 155 anni del Pime nel Bengala indiano e in Bangladesh (1855-2010)” che la EMI pubblicherà entro dicembre prossimo. E penso alla grande grazia che mi ha fatto il Signore. Dopo 41 anni di giornalismo, mi ha concesso 15 anni di lavoro storico: la ricerca storica in Archivio, lo studio della storia, il produrre volumi di storia del Pime e delle missioni del Pime e biografie di missionari.
Quando nel 1994 sono stato chiamato a Roma da padre Franco Cagnasso allora superiore generale del Pime, per scrivere la storia dell’Istituto e delle sue missioni (in vista dei 150 anni dalla fondazione, 1850-2000), ci sono venuto malvolentieri. Ero nel pieno della “carriera” giornalistica, di viaggi in missione e collaborazioni a giornali cattolici e laici, radio e televisioni, conferenze e interventi in congressi. Chiudermi a Roma in un Archivio, per me, e per tanti altri che mi conoscevano, era una pazzia. E poi non capivo nemmeno bene cosa fosse questo fantomatico Ufficio storico, che esisteva quasi solo di nome. Venuto a Roma, fra i confratelli le battute si sprecavano: “Tu sei un buon giornalista, ma ti mancano tutte le qualità dello storico”; “Dovevi dire di no perché ti hanno incastrato in un compito che non è il tuo”.
Invece debbo dire che scrivere la storia dell’Istituto, delle sue missioni e dei suoi missionari mi ha dato molto. Nella casa generalizia del Pime a Roma mi ha aiutato il grande amico padre Domenico Colombo (1925-2007), che avevo già conosciuto per anni a Milano. Un uomo di vasta cultura che pregava e rifletteva molto, i suoi giudizi erano sempre profondi. Fin dall’inizio, ha orientato il mio lavoro a Roma: “Studia – mi diceva – vai a incontrare degli storici, esamina la letteratura storica, ma l’importante è che tu legga e scriva la storia del Pime e delle missioni con gli occhi di Dio”. Quel discorso mi ha fatto pensare e pregare. Poi l’abbiamo sviluppato assieme secondo il testo costitutivo dell’Ufficio storico già delineato da padre Cagnasso aveva delineato.
Per quarantun anni di sacerdozio avevo viaggiato e scritto l’attualità delle missioni e dei paesi non cristiani Adesso dovevo “leggere la storia con gli occhi di Dio”. Quella storia a cui i giornali e i mass media dedicano scarsa attenzione, perché impegnati a cercare lo “scoop”, a “gonfiare” temi e personaggi che meglio rispondono alle esigenze del mercato! Eppure, questa storia quasi sconosciuta vale veramente la pena di conoscerla. Oltre che la storia “letta con gli occhi di Dio”, posso dire che è una storia “che porta a Dio”.
La crisi morale e spirituale che attraversa la nostra Italia appare anche nei nostri mass media, giornali, radio, televisione, che ci offrono ogni giorno una visione negativa della vita, che produce pessimismo, chiusura, sconforto. La storia delle missioni, vista dalla parte di Dio, per quanto sono riuscito, porta alla ribalta personaggi autentici e positivi,