Dopo 56 anni di sacerdozio, mi pare di poter dire che c’è un peccato del quale nessuno si confessa: la tristezza, il pessimismo. Credo che la gioia di vivere sia una delle testimonianze cristiane più significative nel nstro mondo!
“Non abbiate paura!” gridava Giovanni Paolo II nei suoi incontri con le folle di tutto il mondo. E Paolo VI pubblicava nel 1975 la breve “Esortazione apostolica” intitolata “La gioia cristiana”, nella quale si legge che l’aspirazione alla gioia è innata nell’uomo, ma “non esiste felicità perfetta”, perché l’uomo moderno sperimenta l’abisso che esiste tra la dura realtà e i sogni gratificanti, l’utopia, il desiderio di infinito.
”Questa difficoltà di raggiungere la gioia ci sembra particolarmente acuta oggi”, scrive Paolo VI e spiega perché: “La società tecnologica ha potuto moltiplicare le occasioni di piacere, ma essa difficilmente riesce a procurare la gioia. Perché la gioia viene d’altronde, è spirituale. Il denaro, le comodità, l’igiene, la sicurezza materiale spesso non mancano; e tuttavia la noia, la malinconia, la tristezza rimangono sfortunatamente la porzione di molti. Ciò giunge talvolta fino all’angoscia e alla disperazione, che l’apparente spensieratezza, la frenesia di felicità e i paradisi artificiali non riescono a far scomparire”.
Poche righe per descrivere situazioni che abbiamo tutti sotto gli occhi. Penso in questo momento alle migliaia di giovani e non giovani che passano la notte tra sabato e domenica nelle discoteche, per cercare lo “sballo” che dà l’illusione di felicità e che non raramente si conclude in modo tragico. Cosa spinge quei fratelli e sorelle a rovinarsi la vita? Il desiderio di divertirsi, di provare l’illusione della gioia perfetta, che l’uomo da solo non può raggiungere.
Ancora Paolo VI: “Il problema ci appare soprattutto di ordine spirituale. E’ l’uomo, nella sua anima, che si trova sprovvisto nell’assumere le sofferenze e le miserie del nostro tempo”. E continua spiegando che la gioia vera, profonda, che dà e conserva la pace del cuore in qualsiasi difficoltà o sofferenza uno si trovi, viene da Dio. E cita Sant’Agostino: “Tu ci hai creati per te, o Signore, e il nostro cuore è inquieto fin che non riposa in te” (“Confessioni”, Libro I, n. 1).
Ecco la testimonianza che noi cristiani dobbiamo dare, ad un mondo come il nostro sempre più triste e pessimista. L’atmosfera culturale e massmediatica in cui viviamo ci invita al pessimismo, a lamentarci di questo e quello, insomma a vedere più il male che il bene. I nostri discorsi, come i telegiornali e i giornali di cui ci nutriamo, tendono inevitabilmente al peggio. Il cristiano che si fida di Dio deve andare contro-corrente e il segno più chiaro e forte di questo orientamento della vita è la testimonianza di una serenità, di una gioia che viene dall’interno.
Nel 2006 è morta zia Emma, l’ultima sorella di mamma Rosetta, nata nel 1914. Madre di cinque figli e figlie, ha avuto una vita travagliata, con forti sofferenze fisiche e gravi difficoltà economiche, specie dopo la morte del marito Angelo nel 1976, quando ha dovuto chiudere la riseria che lo zio dirigeva. Fra l’altro, soffriva di osteoporosi e aveva avuto una dozzina di rotture di ossa (chi le ha provate sa quali sofferenze causano)!
Eppure, quando da Milano andavo in auto a trovarla, ricordo che sempre mi dicevo: “Guarda la zia, con tutte le prove che ha superato potrebbe essersi lasciata indurire, inacidire, essere diventata un peso per sè e per gli altri. Invece la trovo sempre sorridente e ottimista e a volte dice: “Ho provato anche di peggio, ma il Signore non mi ha mai abbandonata!”. Uscendo da quella casa, chiedevo a Dio di darmi la grazia di essere ottimista e sereno come la zia Emma! A Bianzè (Vercelli) era conosciuta e benvoluta per la sua serenità e saggezza. Andavano a trovarla per avere una parola di conforto, per raccontare le loro pene, per raccomandarsi alle sue preghiere, ai suoi Rosari.
Quante zie Emme abbiamo in Italia, che sono il sale della società, la luce in fondo al tunnel delle nostre vite. Mi chiedo: sono anch’io un testimone della fede e vita cristiana che dà la pace del cuore e rende serena e felice la vita?
Piero Gheddo