La religione nelle scuole in Italia

     Parlo a Genova con una giovane insegnante di religione nelle scuole elementari, appassionata al suo lavoro perché mi dice: “I bambini vengono tutti e sono interessati a questo tema. Anzi qualcuno mi dice che questa è l’ora di scuola che piace di più, perché si parla di argomenti che non sentono altrove”. Le chiedo cosa insegna, se vi sono difficoltà, se le famiglie seguono.

     Risponde: “Quest’anno svolgo il programma di insegnare le varie religioni, specialmente cristianesimo, ebraismo e islam. Naturalmente in termini molto sommari, adatti per bambini all’inizio del loro percorso scolastico. Tutto in grandi quadri personalizzati. Ad esempio, presento Dio Padre che ha creato tutto, la sua grandezza e bontà perché nostro Padre che ci vuole bene e ci accompagna sempre; poi parlo dell’Alleanza di Dio con Abramo, padre di tutti i credenti, la figura di Mosè e la liberazione del popolo ebraico dall’Egitto, poi la figura di Gesù, di Maria, degli Apostoli e via dicendo.

     “Difficoltà non ve ne sono, le famiglie,almeno quelle che ho sentito, sono contente perché dicono che i loro bambini sono interessati. Però mi risulta che in nessuna famiglia si prega assieme, i bambini vengono portati o mandati in chiesa, ma i genitori a volte o spesso non ci vanno. Credo che l’educazione religiosa in famiglia sia molto scarsa. L’unica difficoltà, finora, è stata questa: sono stata richiamata perché ho insegnato la preghiera, perchè preghiamo, come pregare, ecc. Mi hanno detto che nella scuola di religione non si può fare “proselitismo” o “propaganda”, ma solo dare notizia delle varie religioni. Ho risposto, che non esistono popoli atei e tutti i popoli pregano. La preghiera è l’espressione più comune della fede in Dio, quindi debbo spiegare perché si prega, come si prega, i frutti della preghiera nella serenità del nostro cuore. Naturalmente vado avanti ad insegnare come prima perché vedo che i bambini e le famiglie sono contenti, ma c’è un laicismo, un’avversione alla religione, alla fede cristiana che mi impressionano. Possibile che non capiscano che l’educazione religiosa fa bene al cuore e alla crescita dei bambini, creando personalità serene di fronte alla vita?”.

     In Russia, dopo 90 anni di ateismo statale e di persecuzione anti-cristiana, il governo riprende l’insegnamento della religione nelle scuole, perchè la religione è l’unica che può dare ai giovani “una proposta convincente per la vita” (vedi il Blog del 2 settembre 2009). In Italia, dopo 2000 anni di cristianesimo e con tutti i beni che la fede cristiana e la Chiesa hanno portato al nostro paese, non si vuole che ai bambini si insegni a pregare!

                                                                                    Piero Gheddo