Il settimanale “Oggi” mi ha chiesto di rispondere (in 1500 spazi e battute) a questa domanda: “Perché i cristiani i ‘più i perseguitati?”. Ecco la mia risposta pubblicata da Oggi del 24 marzo 2010 (N. 12):
Al di fuori del mondo cristiano, i credenti più perseguitati sono i cristiani. Perché? Gesù è all’origine dell’unica rivoluzione che cambia il cuore dell’uomo e la stessa società. Questo dà fastidio. Tre esempi. In India le Chiese cristiane lavorano fra i paria (oggi 160 milioni) e i tribali (80 milioni). Col Vangelo e le scuole hanno creato una coscienza nuova nei servi e schiavi delle caste più alte e dei proprietari terrieri. Il governo indiano ha fatto molto per elevarli, ma le missioni cristiane hanno dato la coscienza della dignità di ogni uomo e dell’uguaglianza di tutti gli uomini, causando la rivoluzione sociale che sta cambiando l’India rurale.
In Nigeria i 140 milioni di cittadini sono per metà musulmani (il nord) e per metà cristiani o animisti (il sud). Anche qui il Vangelo e le scuole hanno elevato le popolazioni che un secolo fa erano schiavizzate dagli islamici. Per cui oggi il sud è molto più evoluto del nord, dove spesso le bambine non vanno a scuola e il mondo moderno fa fatica ad affermarsi.
In Cina il Partito comunista sta tentando di sviluppare il paese, ma mantenendo la dittatura e lo stato di polizia. I cristiani sono perseguitati perché, pur non facendo alcuna opposizione violenta, sfuggono al controllo totalitario che lo stato vorrebbe imporre, con un pensiero diverso da quello dell’ideologia di stato. Questo rappresenta un pericolo, tant’è vero che la persecuzione si scatena in quelle regioni del continente Cina dove e quando ci sono proteste o sommosse popolari.
Piero Gheddo