Una giovane italiana mi scrive, a proposito di matrimoni fra una cristiana e un musulmano. Tema che mi pare molto sentito! Ecco la lettera:
Ciao, says, anch io ho il tuo stesso problema, sono quattro anni k stiamo insieme ed i miei nn lo sanno, ci vorremmo sposare ma senza cambiare religione l’uno con l’altra, come si può fare? i miei non accetteranno mai ed è ingiusto…se sai come si può fare fammi sapere….ciao.
Cara ragazza anonima,
grazie di avermi scritto e ti rispondo subito. Se capisco bene, da quattro anni sei assieme ad un musulmano che è in Italia e i tuoi genitori non lo sanno. E aggiungi: “I miei non lo accetteranno mai”, cioè non accetteranno mai che tu lo sposi. Adesso vorreste sposarvi, ma senza cambiare religione, né tu né lui. E mi chiedi come potete fare.
Ti rispondo secondo il mio parere e la mia esperienza di casi come questo:
1) Prega molto per avere il consiglio di Dio e la forza per seguirlo.
2) Devi capire e riflettere umilmente che hai fatto un “errore giovanile”, come diciamo noi anziani. Se ti tiri indietro adesso, sei giovane e puoi rifarti una vita. Stai tranquilla che Dio guiderà i tuoi passi verso un’altra occasione di matrimonio. Ma la condizione iniziale è che tu riconosca che hai fatto uno sbaglio. Capita, specialmente da giovani e nessuno ti può giudicare, se non Dio che ti perdona come il Padre buono che sta nei Cieli.
3) Suppongo che tu sia credente. Il mio consiglio, ripeto, è di pregare, riconoscere e fermarti a riflettere su questo errore, sbaglio, peccato, chiamalo come vuoi, che non ti apre nessun scenario di futuro, cioè ti mette in un vicolo cieco da cui non uscirai più, se adesso, subito non domani, non fai marcia indietro. Magari fatti aiutare da qualche sacerdote e confessore a cui confidare le tue pene e chiedere il perdono di Dio nella confessione e nella Comunione con Gesù, che ti rimette a posto e ti permette di iniziare una vita nuova. Lo so che non è facile, per questo ti dico di pregare molto: tu non hai la forza, ma questa forza te la può dare il Signore, se tu lo preghi e riconosci il tuo sbaglio. Ti ricordo anch’io nella preghiera perché Gesù e Maria ti aiutino.
4) Mi chiedi se esiste la possibilità di sposarvi mantenendo ciascuno la propria religione. Certo che è possibile, ma pensa seriamente alle conseguenze, di cui ho già scritto ampiamente in vari miei Blog e nell’ultimo volume pubblicato dalla San Paolo due mesi fa: “Ho tanta fiducia” (pagg. 236, Euro 14,00). Le conseguenze sono queste: tu rompi i rapporti con la tua famiglia d’origine e sposi non solo un uomo, ma un’altra famiglia, un’altra comunità sociale, un’altra religione, altri costumi, tradizioni e leggi matrimoniali. In questo nuovo ambiente in cui andresti a vivere, sappi che la donna ha una posizione di assoluta inferiorità in tutti i settori della vita: divorzio, eredità, autorità familiare ad esempio fissare il luogo di residenza, ecc. Una giovane donna italiana non può accettare questa situazione umiliante, che non dipende dal marito ma dall’ambiente religioso e sociale in cui andresti a vivere.
5) Infine, tu mi dici di voler conservare la tua fede cristiana. D’accordo, ma per quanto tempo potresti mantenerla, in un ambiente totalmente musulmano? Se perdi la fede in Cristo, ragazza mia, perdi la radice della tua identità come persona e soprattutto come donna, l’unica ricchezza che tu hai e che tutti noi abbiamo.
Tu allora capisci facilmente perché le inchieste e statistiche sui matrimoni fra una donna cristiana occidentale e un musulmano confermano che l’80% circa dei matrimoni falliscono nei primi 6-7 anni e altri falliscono dopo. Mi scuso che ho scritto fin troppo. Prega e anch’io prego per te. Dio ti benedica. Con affetto, tuo padre
Piero Gheddo
Carissimo P. Piero, il problema è che stiamo andando sempre più verso queste situazioni matrimoniali, data l’integrazione che sta avvenendo.
penso che il tempo ci dirà cosa sia meglio fare, e che una “ricetta” giusta non ci sia.
vorrei chiedere alla ragazza come intende celebrare il matrimonio, in rito cattolico o musulmano? Questo penso sia già un bell’ostacolo.
un conto è essere fidanzati e vivere ognuno a casa propria, un conto è poi condividere un tetto, una vita familiare, una fede (quale?),un avere figli.
Anch’io conosco una coppia che lei è musulmana e lui cattolico; lei però dice di essere musulmana perchè è nata in una famiglia musulmana che non era molto praticante. il figlio viene educato nella religione cattolica.
Non tutti i casi sono uguali: penso sia opportuno valutare le future problematiche che nasceranno, e poi……………….. non accusare nessuno se si è sbagliato a prendere certe decisioni.
ciao e buona settimana a tutti, intanto chiediamo a Dio il “discernimento” per “la ragazza anonima” riccarda